“Giano”
"Olio su tela 150 x180 cm"
"Giano" è una delle più antiche divinità Romane, è il protettore degli inizi e dei passaggi.
In un luogo al di fuori del tempo si materializzano tutte le paure di un uomo che cerca di definire sé stesso.
È un quadro fatto di elementi contrastanti che in estrema sintesi provano a trovare pace tra loro.
Ogni linea prospettica porta nel cuore del dipinto, al centro del quale è raffigurata una persona portata per mano da una bambina che indica un percorso. “Cercala sempre con gli occhi tuoi di bambino” è una scritta nascosta tra le nuvole che sta a significare che per trovare serenità, qualsiasi sia la strada che stiamo percorrendo o la ricerca che stiamo facendo, dobbiamo abbandonare tutte le sovrastrutture mentali che si sono formate nella nostra testa crescendo per poi ricominciare a guardare le cose senza vincoli mentali, proprio come farebbero dei bambini. La figura vestita di rosso, che indica la strada, è simbolica e rappresenta la fanciullezza del protagonista del dipinto.
Al centro ad avvolgere le due figure c’è un orologio a numeri romani in dissolvenza che sta li a scandire la vita che passa. Ma anche in questo elemento è nascosta una scritta contrastante ripetuta più volte che recita: “non temere, non temere, non temere”.
L’iscrizione giunge come un monito a non farsi intimorire dal passare degli anni, dalla fretta di realizzare qualcosa con il timore di non farcela. È un’esortazione a dare valore e qualità alla quotidianità senza pensare a passato e futuro.
Ai piedi dell’edifico di destra c’è scritto “Fede” intesa come quella parte interiore che ci induce a sperare ed a credere in qualcosa anche se ritenuta impossibile. Sulla facciata dell’edificio di sinistra in alto appare la parola “Conoscenza” che è intesa come quella somma di nozioni ed esperienze che danno consapevolezza di sé e del mondo circostante. Questi due edifici, idealmente opposti, in realtà fanno da quinte prospettiche e sono testimonianza dell’ambivalenza e dell’indecisione che spesso accompagna le persone nella vita.
Le due anime bianche e lunari rappresentano proprio questi due concetti e sono state lasciate indietro nel percorso proprio perché il cammino dovrà essere vissuto come la sintesi di tutti questi fattori umani.